Negli anni Novanta
il minimalismo, come corrente di pensiero e anche nella moda, voleva dire
reazione e rifiuto. Il minimalismo attuale, quello che con un’improvvisa
apparizione si è già fatto notare nelle collezioni della primavera-estate,
sembra voglia significare piuttosto rieducazione e recupero.
sia perché è cambiato il significato di minimal e sia perché la moda del tempo rispecchiava un contesto storico.
Si usciva da un
decennio di anni spensierati col desiderio di strabuzzare gli stravaganti anni
’80 fatti di palette cromatiche e opulenza di un look sexy eccentrico.
L’era digitale non
era ancora iniziata per cui tutto era più lento negli anni ’80. Si portavano a
sviluppare i rullini delle foto con tutta l’ansia di andare a ritirarle per poi
buttare nel cestino quelle in cui avevi la testa girata, la bocca storta o un
braccio alzato. Siamo in piena riforma del lavoro, si pone fine a un mondo
caratterizzato dal posto fisso e si lascia spazio ai talenti e all’espressione
della personalità.
Negli anni ’80 se
volevi sentire la voce di qualcuno lo facevi da un telefono fisso, alla peggio
dovevi munirti di carta e penna per scrivere una lettera. Le cartoline erano un
must paragonabile oggi a un post di facebook che raccontano dove stai
gozzovigliando.
Si ascoltava musica
con le cassette e si registravano i film con il video registratore. Ci si
incontrava di persona per parlare e non c’erano i social o le chat come oggi.
Di quegli anni ci
resteranno le canzoni, i profumi e i suoni come il karaoke di Fiorello, le
notti magiche del mondiale di calcio in casa, gli 883 e Beverly Hills 90210, le
Spice Girls, ma soprattutto gli oggetti: le scarpe Puma o Adidas, lo zaino
Invicta, i jeans Levi’s e i Dr. Martens.
Sia nel pensiero
che nella moda, il rifiuto e la reazione erano i capisaldi del movimento,
sottrazione in contrasto con l’addizione degli anni precedenti
La distanza
temporale tra i due significati di minimalismo, quello concettuale dell’âge
d’or e quello attuale, abbraccia poco più di due decenni e sta tutto
nell’aggettivo che definisce il primo. E cioè̀, se nei Novanta la tendenza è
arrivata a ripulire gli eccessi, le stravaganze, il sovraccarico e il «troppo»
del Rock Baroque degli anni Ottanta, quella di oggi reagisce a una certa
«scompostezza» e al rilassamento che nei modi dell’abbigliamento ha portato una
malintesa abitudine ad adottare lo Street style in ogni modo, maniera e
occasione.
il consumatore di
moda, diventato più consapevole e libero dall’obbligo della griffe ostentata e
gridata, matura finalmente una vera ribellione nei confronti dell’ostentazione
fine a se stessa che evidenzia una pochezza, se non l’assenza totale, di
contenuti.
Si avverte un certo
ritorno all’ordine, dopo la sbornia «tuttologica», il piacere del vestire bene
ma semplice
Per essere spicci: quest’estate ci si rilassa, lo street style o festival outfit andrà bene ovunque, in ogni luogo e per ogni occasione. La differenza sostanziale è che l’outfit è pensato e studiato come fosse una boccata di aria fresca.
Se per bene
intendiamo i pantaloncini da ciclista, must per la prossima stagione, i bermuda
portati con una camicia couture o un blazer over, la foresta indossata sia
maculata che zebrata, la rete in ogni dove, allora può essere! Ti consiglio
anche di rovistare nei bauli della mamma o della nonna, perché troverai
qualcosa che sicuramente ti andrà a pennello.
C’è chi insegue
l’eleganza e il proprio stile a prescindere dalle tendenze. E’ ovvio che uno
short da ciclista non andrà bene a tutte, come gli occhiali a mascherina o un
tailleur corallo giacca e pantalone.
Come anche per i look composti con pantaloni a vita bassa, cardigan corti, crop top, gonne longuette che lasciano l'ombelico scoperto e con capi dai "colori baby" come il rosa confetto.
Il must per la
prossima primavera? Un'infinità parrebbe, quindi per quel che mi riguarda tutto
è di moda, l'importante è che venga scelto il look che ci valorizzi e ci stia
bene, valorizzando le nostre forme.k
Senza dubbio tra i
must troviamo ancora completi dalle linee extra large. Via dunque con
blazer dalle maniche lunghissime e dalle spalle imponenti, da abbinare con
pantaloni coordinati dalle linee morbide, a palazzo o balloon con vita alta. I
completi più chic sono quelli mono colore senza fantasia, soprattutto
realizzati con toni neutri come il beige, il panna e il tabacco. Senza
dimenticare di
Osare in total
black
Ieri come oggi, il
nero ha diversi pregi. Prima di tutto insegna a vedere sotto una nuova luce il
nostro guardaroba. A selezionare i capi secondo le loro qualità più sottili,
senza farsi distrarre dal carosello delle fantasie. A riflettere su ciò che ci
piace davvero, a prediligere la bellezza del ben fatto che si ritrova nei tagli
magistrali, nei volumi e nei tessuti. Mai fuori posto, è la magia del total
black e della sua capacità di adattarsi a qualsiasi situazione, anche quando si
azzardano look eccentrici o fuori dagli schemi. Consente di osare confidando
nella coerenza del mono-colore.
Lo styling si gioca
tutto su un sottile gioco tra rigore e seduzione. Da sperimentare ispirandosi
alle icone del passato.
All of these outfits are fabulous! I really love a lot of the 90s fashion that is coming back in style. It certainly takes me back!
RispondiEliminathe creation of beauty is art.